Una delle conseguenze positive della globalizzazione è quella di aver fatto ‘risorgere’ l’importanza della dimensione territoriale e comunitaria. Mentre nella stagione precedente era quello nazionale il livello di governo cui fare riferimento, oggi sono i territori, i quartieri, le periferie i luoghi privilegiati in cui si sperimentano innovazioni sociali, da cui provengono i più significativi impulsi allo sviluppo e al benessere.

È quindi intorno alla rigenerazione dei luoghi che si gioca la partita decisiva: una sfida che chiama in causa quei beni apparentemente ‘invisibili’ come la partecipazione dei cittadini nei processi deliberativi e la coesione sociale (minacciate dalle crescenti disuguaglianze).

La dimensione coesiva diventa perciò il meccanismo generativo di nuove ‘infrastrutture sociali’ capaci di trasformare gli spazi in luoghi e ricreare quella ‘ecologia delle relazioni’ indispensabile per la vita in comune e lo sviluppo economico. È infatti la generazione di comunità il vero indicatore d’impatto sociale di queste progettualità, che si nutrono dell’informalità e della conversazione, ma che richiedono un ruolo ‘abilitante’ e sinceramente sussidiario dei Comuni.

La comunità nasce solo quando lo stare insieme, il condividere è percepito come la modalità migliore per prendersi cura di sé. Sono azioni che chiamano in causa nuove ‘governance sperimentali’ basate sul partenariato più che sulle esternalizzazioni, policy pragmatiche e realmente collaborative spesso legate alle sensibilità e alla motivazione di coloro che nella pubblica amministrazione sono chiamati a promuoverle.

Sono questi i temi e le riflessioni principali che saranno al centro di “FARE COMUNITA’ – Costruire futuro a partire dal progetto FareLegami”, in programma giovedì 13 settembre a partire dalle 9.30 presso il Centro Culturale S. Agostino a Crema. Ospiti della mattinata Paolo Venturi, Direttore di AICCON, e Valeria Negrini, Presidente Federsolidarietà Lombardia e Portavoce del Forum Regionale del Terzo Settore.