Una delle cose più belle di FareLegami è la sua capacità di contagiare ciò che già c’è sul territorio e di modificarlo in meglio. Nel caso del progetto Legami di Terra non ce n’era certo bisogno – visto il suo già alto tasso di innovazione – ma la consapevolezza che si è connessi ad una comunità più ampia (e viceversa, ovviamente) ha reso ancor più stimolante la sfida degli orti sociali sinergici e biodinamici.

Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo incontrato Katia Avanzini, direttore del CONCASS, il Consorzio dei Comuni Casalaschi che è il promotore di questa nuova e bellissima esperienza sociale e di comunità.

 

Buongiorno Katia, ci spieghi in due parole che cos’è Legami di Terra?

Prima di tutto Legami di Terra è una sfida vinta, che inizia oggi a dare i suoi primi, buonissimi frutti! Ci lavoriamo dal 2013 e, dopo una prima esperienza di orti sociali condivisa con il cremasco, oggi – grazie a Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona – siamo riusciti a coniugare agricoltura sinergica e biodinamica, servizi sociali  e servizi psichiatrici territoriali. Stiamo lavorando 2000 mq di terra suddivisi in 3 orti nei comuni di Casalmaggiore, Drizzona e Scandolara Ravara, che coinvolgono 17 persone, un agronomo e un educatore, senza dimenticare i preziosi volontari.

Perché questi orti sono così speciali?

La loro bellezza sta a diversi livelli. In primis perché sono sinergici e biodinamici, che detto con semplicità significa che gli spazi sono organizzati e lavorati in modo da avere il massimo rispetto per il terreno e che la selezione delle piante è studiata attentamente, in modo che le une siano di beneficio alle altre. Tutto ciò – oltre a rappresentare la vocazione agricola di questo territorio – ha strettissime similitudini anche con il lavoro ed il beneficio che le persone coinvolte possono trarre da questo progetto. Poi, la bellezza sta anche nel fatto che, proprio per via delle differenti specie di piante, questi orti sono coloratissimi e profumatissimi, quasi dei giardini! Infine, c’è bellezza anche nel grado di evoluzione delle persone che vi lavorano: stare con gli altri, lavorare con loro per un obiettivo comune, vedere i risultati della fatica, sono tutte cose preziosissime per chi non ha un percorso facile alle spalle.

 

E poi c’è la comunità e la connessione con FareLegami…

Già, la comunità… Con FareLegami abbiamo inaugurato un nuovo modo di concepire i servizi e il sostegno alle persone, non solo quelle che sono portatrici di un disagio… Ad esempio, Legami di Terra crea sinergia tra gli orticoltori e i volontari e, grazie alla distribuzione delle verdure anche con tutto il resto delle comunità dove sono ospitati gli orti! A proposito, domenica 28 agosto saremo alla Fiera di San Bartolomeo, a Castelfranco d’Oglio: ci sarà uno stand di presentazione dove distribuiremo alcuni dei nostri prodotti che prima trasformeremo in un divertente laboratorio di cucina. Il 25 settembre, invece, organizzeremo un pranzo sociale a Scandolara Ravara con gli anziani e le loro famiglie: un modo per assaggiare i frutti dell’orto, conoscersi e, perché no, coinvolgere nuovi volontari

 

* Legami di Terra è un progetto di agricoltura sociale e sinergica nei paesi di Casalmaggiore (CR),Crizzona (CR) e Scandolara Lavara (CR), voluto da un consorzio pubblico di comuni finanziato da Fondazione Cariplo in partenariato con Gal Oglio Po, Fondazione Santa Chiara, Parco Oglio Sud e il comune di Casalmaggiore. 2000 metri quadrati coltivati, 3 Orti in 3 paesi del Distretto (Casalmaggiore , Scandolara Ravara, Drizzona), 17 persone segnalate dai servizi sociali dei Comuni e dal Servizio di Psichiatria Territoriale, agricoltura sinergica e biodinamica: questi sono i tratti salienti del Progetto Legami di terra promosso da Consorzio Casalasco Servizi Sociali (consorzio pubblico delle politiche sociali dei 20 comuni del Distretto a sud di Cremona). Il progetto è finanziato da Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria di Cremona. Con questa nuova progettualità si intende favorire una nuova dimensione del lavoro sociale, inteso come lavoro integrato fra saperi e competenze diverse, sviluppo di un senso di appartenenza alla comunità, opportunità per una maggiore autonomia delle persone in contesti di fragilità sociale, contaminazione di un modello solidale con le nuove generazioni (in linea anche con il progetto FARELEGAMI sempre sostenuto da Fondazione Cariplo). Nell’ambito delle prospettive di un territorio come il Casalasco, a forte vocazione agricola, è strategico sperimentare una sinergia tra agricoltura e politiche sociali. Il tema sulla nutrizione e la sostenibilità si sposa pienamente con gli indirizzi strategici del presente progetto che fa leva sulla finalità sociale di un’agricoltura che rispetta e tutela il Paesaggio e coinvolge le comunità locali in iniziative di solidarietà


Coltiva con noi i frutti degli orti, sono frutti di speranza e riscatto.

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