“Insieme è meglio!” è l’iniziativa nata a Castelleone all’interno dei Laboratori di Comunità: un modo semplice – eppure non scontato – attraverso cui incontrarsi e costruire nuove legami, nuove relazioni.

Gli aspetti positivi di questa attività non sono solo relativi all’incontro con nuove e vecchie conoscenze: ci sono anche gli aspetti relativi alla salute, al suo miglioramento o quelli che aiutano a prevenire diverse condizioni patologiche.

Ad ogni appuntamento, a Castelleone, prima e dopo la camminata, c’è sempre un momento di incontro e scambio con qualcuno che, da esperto, spiega e racconta come affrontare questi aspetti.

E’ così che il dr. Crea, medico di medicina generale e profondo conoscitore della comunità, ha partecipato alla prima uscita del gruppo; e noi non potevamo non fargli qualche domanda…

Perché ne parla un medico?

Perché l’attività fisica, spesso erroneamente, non viene considerata di competenza del medico, ma delle società sportive e sembra appartenente alla vita privata delle persone e non viene quasi mai vista come un aspetto comunitario; ecco, se ne vogliamo parlare in questi termini non possiamo allora che nono parlare di alleanze tra operatori sanitari, pubblica amministrazione, associazioni di volontariato, società sportive, ecc. D’altronde anche la nuova medicina del territorio, che io qui rappresento, prevede la presa in carico globale dell’individuo e della famiglia, una presa in carico pro-attiva della fragilità e della cronicità, che può essere realizzata solo attraverso l’integrazione socio-sanitaria-assistenziale.

Già nello Statuto dell’ OMS ( 1948 ) la salute viene definita come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia. Quindi appare chiaro che quando si parla di salute, bisogna andare ben oltre la componente sanitaria, ma considerarne anche altre, come quella sociale. La nostra iniziativa nasce con lo scopo di inserirsi in questo processo di integrazione tra l’aspetto clinico e quello sociale, con un programma di promozione della salute, educazione sanitaria e prevenzione.

Come funzionano i gruppi di cammino che avete ideato?

L’intenzione del nostro Gruppo di Cammino è quella di ritrovarci regolarmente – presso la sede degli amici della LATE – per camminare insieme, facendo sì che anche il tempo libero diventi una fonte di salute per le persone. Ma l’iniziativa non si esaurisce con la “camminata”, seppur questa rappresenti un importante momento. Al ritorno, dopo ogni camminata, per chi vorrà ci sarà la possibilità di intrattenersi, in modo assolutamente informale, con rappresentanti del mondo sanitario per conversare su tematiche di carattere socio-sanitario. Per promuovere la salute non basta intervenire solo verso le persone, ma anche verso le condizioni sociali e l’ambiente di vita quotidiana, dato lo stretto legame tra gli stili di vita e la prevenzione delle malattie croniche.

Ci racconta brevemente quali sono i vantaggi dell’attività fisica per la salute delle persone?

Essendo un medico di medicina generale, farò una rapida carrellata su quelli che sono i vantaggi dell’attività fisica per la salute, sia in senso sanitario che sociale, sottolineando che lo scopo del Gruppo di Cammino è quello di offrire un’importante opportunità di salute e di socializzazione alla comunità locale.

Prima di tutto bisogna dire che l’attività fisica è una medicina per la quale non occorre la ricetta, non si paga il ticket, non si va in farmacia! Camminare è il modo più facile, più realizzabile, più popolare e più economico per svolgere attività fisica e mantenersi in un buono stato di salute. L’esercizio fisico, poi, è fondamentale anche per gli anziani che vivono, talvolta, una condizione di disagio in quanto non riescono a stare al passo con il ritmo ed i tempi frenetici della nostra società. Ciò può portare ad una emarginazione spesso collegata alla perdita del ruolo sociale o alla perdita di una persona cara: talvolta, noi medici di famiglia, registriamo una sorta di rassegnazione quando invitiamo i pazienti anziani a praticare attività fisica: le risposta più frequente che registriamo è “ma alla mia età cosa vuole che faccia…“. Il messaggio che il nostro gruppo vuol far passare è quello che l’invecchiamento non è una malattia, ma una fase della vita da vivere pienamente.

Ho letto recentemente che l’attività fisica regolare è in grado di ridurre la mortalità di circa il 10%. E’ vero?

Certamente! Camminare accresce l’aspettativa di vita e riduce il rischio di morte prematura; pensate che alcuni studi hanno dimostrato che pensionati che camminano per più di 3 chilometri ogni giorno vivono più a lungo; riduce il rischio delle malattie cardiovascolari perchè “allena” il cuore e i polmoni; riduce il rischio d’ictus e l’ incidenza della pressione alta (ipertensione) di circa il 30%. Inoltre, aumenta il grado di mobilità , la flessibilità delle articolazioni, la forza muscolare , la coordinazione dei movimenti e l’equilibrio , riducendo il rischio di cadute (es. frattura di femore ). Incide anche sul sonno migliorandone la qualità e, addirittura, riduce il rischio di manifestare alcune forme tumorali. L’ attività fisica ha un ruolo protettivo nei confronti delle neoplasie in generale, con una riduzione dell’incidenza generale di circa il 10% – forse anche dovuta ad un maggior controllo dell’obesità.

Infine, riduce il rischio di manifestare diabete (di tipo 2) e migliora i livelli di colesterolo con effetto positivo sul controllo dell’ obesità, di cui determina una notevole riduzione dell’incidenza.

Prima ci diceva che però non ci sono solo aspetti sanitari…

Soprattutto negli anziani, l’attività fisica regolare contribuisce al benessere psicologico attraverso la facilitazione della socializzazione che si concretizza mediante la creazione e il consolidamento delle reti sociali già esistenti e la ricerca di coetanei con cui trascorrere il tempo libero; il rafforzamento delle relazioni interpersonalil’aumento dell’ autostima e della capacità di attenzione, nonché l’aumento dell’autonomia personale e della cura di sé (capacità di badare a se stessi);

L’attività fisica la riduce lo stress e dell’ansia e migliora il tono dell’umore: infatti alcune sostanze (le endorfine) rilasciate nell’organismo durante l’attività fisica inducono il senso di benessere, migliorando anche la qualità del sonno e agendo come fattore protettivo, ad esempio, contro la depressione.

Di grande importanza, infine, l’attività fisica fatta insieme è in grado di rafforzare il senso di appartenenza alla Comunità e al territorio, con la possibilità di ammirare e conoscere da vicino il paesaggio che fa da cornice ai vari itinerari proposti di volta in volta.

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