Le voci si rincorrevano da tempo e anche il lavoro in fabbrica sembrava confermare che la situazione si stava facendo difficile. Certo, Giovanni aveva paura, soprattutto pensando ai suoi due bambini, alla sua vita con Loretta e al progetto che insieme stavano costruendo. A 40 anni, però, c’era la speranza che non sarebbe toccato proprio a lui. Invece, in una mattina di novembre è arrivata quella lettera: l’azienda in cui lavorava da ormai più di 20 anni non avrebbe più riaperto i suoi cancelli.

Giovanni non ha mollato e si è subito messo alla ricerca di un nuovo posto. Un’impresa non facile di questi tempi, certo, ma lui contava sulla sua grande esperienza di operaio metalmeccanico specializzato. Internet, ufficio per l’impiego, LinkedIn e CV mandati via posta: prima o poi sapeva che qualcosa di buono sarebbe successo.

Nel frattempo non ha perso il contatto con la sua comunità: fin da ragazzo ha preso parte alla vita di un paio di associazioni del suo paese e, da qualche anno, è entrato fra le fila della Protezione Civile. Con gli amici volontari non ha certo fatto tesoro delle sue preoccupazioni, ma non è mai mancato ad un appuntamento.

Dopo quasi 6 mesi di ricerche, finalmente arrivano le prime risposte positive: un’azienda, a 25 km di distanza da casa è pronta ad assumerlo. Ma c’è un problema: Giovanni, che il suo primo ed unico lavoro l’aveva trovato proprio nel paese in cui vive, non ha mai fatto la patente. In fabbrica ci andava in bici e per la famiglia contava sulla guida di sua moglie. Ora, quella patente sempre rimandata gli pesa come un macigno. Inoltre, in questi mesi senza lavoro, lui e sua moglie hanno dato fondo ai loro risparmi.

Sono gli amici volontari a trovare una via d’uscita possibile per Giovanni: si chiama Patto Gener-Attivo; fa parte di FareLegami e, grazie ad una spesa prefissata in base ai bisogni di una persona o di una famiglia, si attiva per trovare soluzioni concrete alla vulnerabilità. Sembra proprio la cosa giusta per Giovanni. Ci incontriamo, ascoltiamo la sua situazione e il suo bisogno e, insieme, decidiamo che “si”, si può fare: FareLegami sosterrà le spese affinché Giovanni possa prendere la patente. Come sta scritto nei Patti, però, Giovanni dovrà trovare un modo per restituire alla comunità l’opportunità che gli viene offerta; Giovanni si impegna a raddoppiare il suo impegno di volontario a favore delle persone meno fortunate che vivono intorno a lui.

Giovanni ha potuto accettare il lavoro. Per i primi mesi è salito in auto con alcune persone che passavano nei pressi della sua azienda e, qualche volta, ha anche inforcato la bici. Da qualche settimana, però, raggiunge il posto di lavoro con la sua auto e, in base al turno di lavoro che gli viene assegnato, quando torna – con la stessa auto – accompagna gli anziani a fare visite mediche o, più semplicemente, a fare la spesa.

Quando i suoi amici lo vedono passare per le strade del paese con la sua auto, sorridono, lo salutano e, in cuor loro, sono orgogliosi di vivere in una comunità che non si dimentica di nessuno.

 

Come Giovanni, ci sono molte persone che vivono intorno a te che avrebbero bisogno di aiuto.

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