Dopo una sperimentazione in 12 grandi città di una speciale Social Card, che vedeva il coinvolgimento diretto delle persone beneficiarie del contributo di sostegno loro assegnato, il Governo – da maggio 2016 – ha reso universale lo strumento del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) come misura per la lotta alla povertà.

Il SIA è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.

Sicuramente si tratta di un deciso passo in avanti che però, sui territori cremonesi, grazie a FareLegami e allo strumento dei Patti GenerAttivi, è già operativo a partire dalla fine del 2015. Nel progetto di welfare di comunità che vede impegnati i territori cremonesi è infatti prevista la possibilità di contrastare la fragilità di persone e nuclei famigliari attraverso il cosiddetto ‘budget di welfare’ che, dopo un lavoro di analisi del caso e dei bisogni, assegna un contributo di 2.000 euro da spendere secondo necessità. La rivoluzione, rispetto al classico operato dei Servizi Sociali, sta nel fatto che la persona o la famiglia beneficiaria sono direttamente coinvolte nel processo di analisi del bisogno e che il contributo è diretto ai bisogni reali, non rimane cioè confinato ad una lista predeterminata di interventi. Per esempio, c’è chi necessita di frequentare un corso professionale per tornare sul mercato del lavoro, chi di un contributo per l’alloggio oppure chi, per tornare a sperimentare un’autonomia più produttiva, ha bisogno di un sostegno nella cura di bambini o anziani.

Altro distinguo innovativo fra i Patti GenerAttivi e il SIA è il carattere generativo della misura cremonese: i beneficiari, infatti, si impegnano non solo a diventare parte attiva nella risposta alla loro difficoltà ma, in più, riconoscendo nella comunità il soggetto che li aiuta, si impegnano a restituire il gesto di solidarietà, ad esempio attraverso del volontariato o, comunque, mettendo qualche loro competenza al servizio di tutti.

Nel primo anno (2016) il progetto FareLegami ha dato vita a 80 Patti GenerAttivi (per un investimento diretto di circa 109.000 euro), di cui 27 nel distretto di Cremona, 45 nel cremasco e 7 nel casalasco. Nel secondo anno (2017) sono in avvio e attuazione altri 86 Patti (per un investimento previsto di 172.000 euro).

Per l’attuazione dei Patti, il progetto ha creato delle linee guida con l’obiettivo di cambiare e uniformare l’operatività del Servizio Sociale e, soprattutto, ha introdotto lo strumento della mini equipè (un gruppo multidisciplinare deputato all’attivazione e al monitoraggio dell’intervento che vede la presenza delle Istituzioni territoriali ma anche dei rappresentanti del terzo settore coinvolti e persino del beneficiario). Altra grossa novità è rappresentata dalle modalità di segnalazione: non più solo canali formali, ma anche la possibilità che semplici cittadini o rappresentati di organizzazioni non profit possano candidare persone in difficoltà portando all’attenzione dell’equipe il caso concreto. In questo modo viene arginato il senso di stigma sociale che spesso accompagna la richiesta rivolta direttamente ad un’Assistente Sociale del Comune.

Insomma, uno strumento innovativo che ha anticipato le politiche nazionali e che è destinato a cambiare in modo permanente la prospettiva con cui guardare al sostegno rivolto alle persone e alle famiglie in difficoltà.